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Taranto: storia e turismo

Taranto: cenni storici


La città di Taranto è nota e potente già 2500 anni fa.Taranto è la più potente polis d'oltremare fondata da coloni spartani nel 706 a.C.Lo sbarco dei greci cambiò radicalmente gli usi e costumi del luogo, abitato dalla popolazione dei Messapi, introducendo uno stile di vita progredito, basti pensare che nel IV sec. a.C la città contava già 300.000 abitanti.
Taranto divenne un prestigioso centro culturale e commerciale, vi fiorirono scuole filosofiche e offrì ospitalità alle più importanti personalità intellettuali dell'epoca.
La sua decadenza ebbe inizio con l'espansione di Roma che sconfisse Taranto nel 272 a.c e a nulla servì l'aiuto di Pirro e dei suoi elefanti.
"Tarentum" ( come venne denominata dai Romani) cercò di sollevarsi contro il dominio romano nel 212 a.C , alleandosi con Annibale, ma fu definitivamente vinta da Quinto Fabio Massimo. Da allora il declino della sua potenza fu inevitabile.Con la caduta dell'impero romano anche Taranto subì le sorti di molte città pugliesi, fu infatti assediata e invasa dai goti, longobardi e saraceni. Nell'880 l'imperatore Basilio I il Macedone, deciso a sottrarre ai Saraceni le terre pugliesi, inviò due eserciti guidati dai generali Procopio e Leone Apostyppes ed una flotta navale al comando dell'ammiraglio Nasar: bloccata la via del mare dalla flotta bizantina, i Saraceni al comando di ‘Othman vennero sconfitti, e così Taranto fu sot. tratta al loro dominio. Dal 922 la città continuò a subire le incursioni saracene: il 15 agosto 927, i Musulmani guidati dallo schiavone Sabir, distrussero definitivamente la città greco-romana, infierendo contro i cittadini e massacrandoli senza pietà, deportando come schiavi in Africa tutti i superstiti. Pochi scamparono alla morte cercando rifugio nelle Murge.Nel 967, dopo quarant'anni, l'imperatore bizantino Niceforo II Foca, giustamente considerato il secondo fondatore di Taranto, cedendo alle reiterate pressioni dei superstiti, s'interessò alla città decidendo di ricostruirla, facendo così nascere l'odierno Borgo Antico: spazzò via le rovine della vecchia città e dell'acropoli, fece colmare il tratto costiero lungo il mar Piccolo per facilitare il lavoro dei pescatori, costruì un ponte su 7 arcate e ricostruì l'antico acquedotto romano su 203 arcate, che proprio attraverso il ponte, convogliava nella città le acque delle vicine Murge. Conquistata dai Normanni con Roberto il Guiscardo, Taranto si accinse a diventare la capitale di uno dei più vasti e più potenti domini feudali del Regno di Sicilia. Con l'arrivo degli Svevi, l'imperatore Federico II nominò principe di Taranto suo figlio Manfredi.Nel 1266 Manfredi venne sconfitto nel corso della Battaglia di Benevento da Carlo I d'Angiò, la città passò quindi ai Francesi e fu affidata al principe Filippo I d'Angiò. A quest'ultimo si deve lo sviluppo della città di Martina Franca (TA) nei primi anni del trecento: infatti ampliò il villaggio di profughi tarantini nato nel X secolo con il nome di San Martino, concedendo diritti e franchigie a quanti fossero venuti ad abitarlo. Nel 1465 il Principato di Taranto venne annesso al Regno di Napoli, entrando così a far parte del regno aragonese. Agli inizi del seicento, la situazione economica della città si aggrava inesorabilmente: Taranto non costituisce più una base militare importante, e le stagnanti attività della pesca e della mitilicultura, nonché l'attività agricola nelle mani della nobiltà e del clero, determinarono una grave crisi economica che culminò nell'insurrezione popolare del 1647. Agli inizi del settecento, con l'arrivo a Napoli degli Austriaci, i Tarantini accolsero con entusiasmo la notizia dell'insediamento degli Asburgo presso il castello. Tuttavia nel 1734, gli Spagnoli rioccuparono Napoli con Carlo III, ed il Sindaco di Taranto Luigi Galeota venne nominato Regio Governatore e Castellano. Passata successivamente ai Borboni e incorporata nel Regno delle Due Sicilie, Taranto aderì nel 1799 alla Repubblica Partenopea, fino al ritorno al potere del Re di Napoli Ferdinando IV. Fu nel periodo napoleonico, e grazie all'opera di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat, che la città riacquistò importanza marittima e militare. Con il ritorno dei Borboni, che non le attribuirono mai l'importanza che meritava, Taranto conobbe nuovamente un lungo periodo di abbandono, fino quando le truppe di Giuseppe Garibaldi la occuparono nel 1860.In seguito all'incorporazione di Taranto nel Regno di Vittorio Emanuele II di Savoia avvenuta nel 1861, i Tarantini Cataldo Nitti e Nicola Mignogna si adoperarono per il suo rilancio sia marittimo, sia militare, contribuendo a far assumere alla città una nuova fisionomia.

Turismo Taranto


Da visitare: il Castello S.Angelo, il Duomo , piazza Monteoliveto, Palazzo Pantaleo, il Museo Archeologico Nazionale, il Museo Oceanografico. Di particolare rilievo è l'ipogeo "De Beaumont Bonelli Bellacicco", sito nel Borgo Antico in corso Vittorio Emanuele al civico 39, una struttura straordinaria che narra la storia di Taranto sin dall'epoca geologica risalente a circa 65 milioni di anni fa, con successive tracce magno-greche, bizantine, medioevali e del XVIII secolo.

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